La colite, anche chiamata sindrome del colon irritabile, e’ l’infiammazione delle pareti del colon. E’ molto diffusa oggi in occidente dove la vita frenetica rende quasi impossibile un corretto stile di vita ed una sana alimentazione. Tale patologia e’ conseguenza principalmente di uno stile di vita sedentario e di una alimentazione scorretta ( ed e’ anche legata ad alterazioni della funzionalita’ e del transito intestinale ed a stati di disbiosi ovvero di alterazioni della flora intestinale) Puo’ essere associata a dolori e spasmi di varia natura nocnhe’ alla produzione di feci informi. Puo’, nei casi piu’ gravi, produrre ulcerazioni della parete intestinale. Durante una crisi colica e’ opportuno mantenere un regime alimentare particolare in grado di non alterare ancora di piu’ la motilita’ e la “suscettibilita’” dell’organo intestinale. E’ opportuno quindi ridurre i cibi ad alto contenuto di fibre ( che possono essere pero’ assunti sotto forma di succo. Ad esempio, il succo di carota, grazie al suo potere protettivo, antiinfiammatoririo e cicatrizzante sulle mucose del colon e’ particolarmente indicato nel trattamento di questa fastidiosa patologia) e di tutti quei cibi che possono alimentare l’infiammazione (caffe’, sale raffinato, peperoncino ecc.). Molto utile puo’ risultare anche una cura a base di tisane di camomilla, nepeta, malva e melissa dal momento che queste erbe hanno una potente azione antiinfiammatoria e spasmolitica, particolarmente benefica per le mucose del colon ( magari protratta per piu’ giorni, a digiuno, senza assumere cibi solidi). In caso di disbiosi intestinale e’ opportuno ripristinare una flora batterica sana attraverso l’assunzione di probiotici ( in particolare i batteri bifidus e acidophilus) che contribuisca a riequilibrare e ripristinare una normale funzione intestinale. Molto utili in tal caso possono essere anche l’aglio e la cipolla ( che hanno proprieta’ prebiotiche, antibiotiche ed antifungine). I quali sono in grado di favorire una energica azione di contrasto alla proliferazione dei batteri nocivi, lo sviluppo di quelli buoni e riescono anche ad impedire la proliferazione della candida albicans. Questi accorgimenti dovrebbero essere sufficienti per risolvere i problemi di colite, salvo complicazione di natura congenita.